Lo scorso 22 aprile si è svolto l’incontro “La Speleologia come strumento di ricerca e tutela dell’acqua” organizzato da Uniacque Spa, Federazione Speleologica Lombarda e co-organizzato da Ordine dei Geologi Lombardi e Associazione Sebynica, con il patrocinio di Provincia di Bergamo, Water Alliance, Regione Lombardia, Società Speleologica Italiana e Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.

Foto A. Ferrario
L’evento è stato condotto da Massimo Pozzo di Associazione Sebynica e hanno presenziato quasi 200 partecipanti, principalmente speleologi e geologi.
L’apertura è stata fatta dal Presidente Uniacque Paolo Franco e dall’Assessore regionale dell’Ambiente Claudia Terzi che, senza troppi giri di parole, si sono spesi favorevolmente per una Legge Regionale sulla Speleologia, un inizio interessante! Poi si è proseguito con una mattinata intensa ma interessante con le presentazioni di Giovanni Badino (con un intervento che ha incuriosito tutti sulla sorgente Pliniana di Torno), Bartolomeo Vigna e Luca Zini, dove si è marcato chiaramente il ruolo utile degli speleologi quando si impegnano in attività che hanno un’efficacia per la collettività, giustificando anche possibili contributi esterni per le nostre ricerche.
Dopo un ottimo e abbondante buffet, abbiamo ripreso i lavori con lo studio dell’Università di Milano del Prof. Giovanni Beretta sulla sorgente Nossana. Hanno poi proseguito Andrea Ferrario e Paola Tognini, illustrando il carsismo lombardo e gli ultimi progetti realizzati, ribadendo l’importanza di una Legge Regionale. Alessandro Uggeri ha fatto una panoramica dei tracciamenti realizzati e da lui seguiti; infine Franco Ravanelli e Claudio Forcella hanno presentato il Progetto Forgnone, fresco di stesura e finanziato da Uniacque con una Borsa di Ricerca, con una bella carrellata delle immagini realizzate da Luana Aimar che hanno lasciato i presenti a bocca aperta.

Foto A. Ferrario
L’incontro è stato positivo perché ha permesso di far conoscere l’utilità della Speleologia nei confronti dei geologi, ma anche delle società che si occupano di gestione delle acque. In sintesi direi che è stata una bella giornata in cui come speleologi abbiamo mostrato il meglio di noi, senza rinunciare a ragionamenti critici ma costruttivi sulle nostre capacità e possibilità come Speleologi, supportati dalle riflessioni preziose di Giovanni Badino.
Da non dimenticare Repetto, Sbrasa, Gaibana, Liod che hanno animato con tecnica e colore l’allestimento di un ministand materiali e la IX Zona Speleologica del CNSAS che hanno arricchito l’evento, quasi fosse un mini raduno.
In chiusura, Uniacque ci ha invitato a presenziare al prossimo tavolo della Water Alliance. Certamente abbiamo aperto una strada nuova verso una Legge Regionale.