Commissione Grotte Chiuse

Il Gruppo di Lavoro “Grotte Chiuse” nasce il 1° Novembre 2009 in occasione dell’assemblea costituente della FSLo. I sempre più numerosi casi di grotte con l’accesso chiuso o regolamentato da amministrazioni comunali o da privati, richiede la costituzione di un team di speleologi che si coordino per risolvere  queste problematiche o per accordarsi per la definizione dei regolamenti d’accesso, tutelando sia i gestori degli ingressi che la libertà di visita da parte degli speleologi.

Quando il GdL “Grotte Chiuse” dispone di persone volenterose che possono offrire il loro tempo per risolvere problemi, che riguardano l’intera comunità speleologica, si riescono a risolvere i problemi egregiamente, come nel caso della riapertura della Grotta Zelbio al Pian del Tivano o la definizione del nuovo Regolamento di accesso al Bus di Tacoi in collaborazione con il Comune di Gromo.

In altri casi, si cerca di instaurare rapporti costruttivi di collaborazione con gli enti gestori delle grotte come il Parco Regionale della Grigna Settentrionale, Comunità Montana del Triangolo Lariano, il Parco Regionale del Campo dei Fiori, il Comune di Dossena o l’Associazione “Amici Grotta Remeron”.

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Le grotte chiuse in Lombardia

Il GdL “Grotte Chiuse” ha deciso di intraprendere anche azioni di prevenzione. Da tempo sappiamo che le grotte con accesso facilitato, di una certa notorietà o addirittura segnalate su guide escursionistiche, sono prese come meta da persone che non hanno le conoscenze adatte per la frequentazione in sicurezza degli ambienti ipogei. Per questo motivo, con il fondamentale contributo della IX° Zona del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, è stata messa in produzione una serie di cartelli d’avvertimento da posizionare presso l’ingresso di queste grotte che riteniamo visitate troppo spesso da persone sprovvedute e che potenzialmente potrebbero creare pericoli innanzi tutto per la loro incolumità ma, in secondo luogo, possono far sorgere problemi con i proprietari del terreno in cui è presente la grotta, con il rischio di  chiusura dell’ingresso. Per questo motivo abbiamo proposto a tutti gli speleologi lombardi di farci sapere quali grotte possono presentare questo tipo di problematica. All’appello è stato risposto con la richiesta di realizzare cartelli di avvertimento per le seguenti grotte: Buco del Castello (BG), Bus di Tacoi (BG), Grotta Tacchi (CO), Grotta Zelbio (CO), Ingresso Fornitori – Stoppani (CO), Tana della Volpe (VA).

In particolare per il Bus di Tacoi (BG) esiste un regolamento concordato con il Comune di Gromo e risultato di uno specifico Gruppo di Lavoro

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Dietro richiesta è possibile allargare l’iniziativa ad altre per altre cavità, chiediamo quindi di comunicarci per quali altre grotte possa essere utile tale iniziativa.

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Le grotte chiuse registrate nel Catasto risultano essere 355 (aggiornamento aprile 2020) e all’interno del Catasto è possibile per gli speleologi verificare le eventuali modalità di accesso.

Chiediamo a tutti gli speleologi lombardi di farci sapere se ci sono casi di ingressi di cavità resi inaccessibili e di collaborare insieme a noi per la loro riapertura.

 

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