Incontro sulle esplorazioni “In Grigna”

Nato dalla proposta di Simona Manzini, condivisa sulla lista InGrigna, il 2 dicembre scorso, a Mandello, si è tenuto un incontro/workshop di approfondimento sulle esplorazioni “interne ed esterne” della Grigna. L’incontro avrà un seguito: a gennaio 2024, probabilmente, per condividere notizie e risultati.

Partecipanti: Marina Abisso, Emilio Casari, Marco Corvi, Beatrice Dell’Oro, Emanuele “Lele” De Rose, Max Gelmini, Sandro Ghidelli, Tiziano Manzi, Simona Manzini, Maurizio Mizio Miragoli con Maria Carla, Marialaura Mazzola con Damiano “Lontra” Montrasio e i due “Lontrini”, Leda Monza, Giada e Francesco Ornaghi (neo corsisti del Gruppo Speleologico Lecchese), Ferruccio Tomasi, Luisa Zuccoli

Lele ha fatto da moderatore, introducendo una serie di spunti interessanti, tra i quali una rappresentazione su Google Earth delle principali bocche calde e fredde del Moncodeno/Cresta di Piancaformia / Releccio, che è stata utilizzata come punto di partenza per un più ampio discorso che ha portato, tra le altre cose, a riflessioni finalizzate a migliorare le viste cartografiche del catasto regionale.

Si è parlato di localizzazioni delle facies caratteristiche dell’edificio delle Grigne, di giaciture e macro strutture con il supporto di Luisa e Ferruccio, che hanno reso più semplice il tema dell’inquadramento della morfologia interna ed esterna. Il tutto è sfociato in un attivo scambio di idee sull’approccio all’esplorazione, sull’ambiente interno ed esterno, su modalità e metodi con cui osservare e studiare circolazione di aria e acqua.

Particolare rilevanza, tra Ferruccio e Lontra, ha avuto la descrizione del Catasto speleologico: archivio di contenuti utili e importantissimi a più livelli, validi tanto per le esplorazioni e la ricerca quanto per lo sfruttamento del territorio, poiché i suoi dati confluiscono in strumenti regionali e locali di pianificazione territoriale che tengono conto delle problematiche carsiche.

Ne sono nate considerazioni sull’implementazione dei dati che possono essere confluire nel catasto e su come e quanto sia possibile rendere più semplice la loro lettura e la loro estrapolazione.

Il Catasto – ha ricordato Marco – può essere strumento di supporto diretto: ad esempio può diventare possibile estrarre file traccia utilizzabili su dispositivi mobili e, tramite software come Osmand, avere un aiuto sul campo per il riconoscimento e/o avvicinamento degli/agli ingressi oltre ad aprire a possibilità come quella dell’aggiornamento diretto del dato catastale.

Allargando l’orizzonte, è emersa la necessità di trovare uno spazio digitale e strumenti adeguati dove reperire informazioni e condividere iniziative e risultati, prendendo atto della possibilità di utilizzare per questo il portale Speleolombardia almeno come mezzo di divulgazione per le varie iniziative provenienti dagli speleologi.

Si è arrivati a parlare del NASO, il dispositivo di rilevazione olfattiva (AirDataLogger o meglio Fluxylogger, come lo chiama il suo ideatore, Alessandro Vernassa – link https://github.com/speleoalex/opsdatalogger), che può rilevare alcune sostanze allo stato gassoso utilizzabili per tracciamenti aeriformi. Lele ha contribuito mostrando uno dei tre apparecchi da lui autocostruiti, del costo unitario di circa € 60,00 (con power bank – foto 1); mentre Corvo (cfr https://archive.org/details/arie3/arie3/) e Mizio hanno spiegato finalità e modalità dei tracciamenti aerei e degli strumenti ad oggi utilizzati in ambito speleologico. Ovviamente si è arrivati a parlare della restituzione dei dati in diagrammi e della loro interpretazione.  

E ancora: è emersa la necessità di formazione teorica ma anche pratica, sul campo, per coniugare la passione che anima ogni speleologo alle competenze tecniche e scientifiche, necessaria affinché le esplorazioni diventino anche un’attività con approccio (non sempre e completamente, ma almeno un po’ più) scientifico. 

Hanno parlato in tanti, ed è stato gradito l’intervento di tutti (in InGrigna – direi – la regola è l’accoglienza).

C’è stato il valore aggiunto dell’intermezzo, a base di patole, lasagne, gnocchi, torte salate home made, formaggi del Bogani, vino del Conero e non solo, con un pensiero ad Alfredo Bini, Adriano Vanin e Alberto Buzio.

La giornata, con ausilio di immagini e spiegazioni e, soprattutto, di idee ed obiettivi, ha toccato tutti i punti che ci si era prefissi di trattare.

Come anticipato, fin da ora vi invitiamo a partecipare al prossimo evento, che sarà non un corso, ma una tavola rotonda aperta a tutti: il comune denominatore sarà, come nell’incontro del 2 dicembre, la voglia di sapere qualcosa in più e di condividere entusiasmo e informazioni.

Stay tuned!

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